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Il rischio elettrico in cantiere: cos’è e come prevenirlo

Non è noto quanti infortuni avvengono a causa del rischio elettrico in cantiere. Questo perché la catalogazione a cura dell’INAIL non permette di separare gli infortuni elettrici da quelli avvenuti in altre circostanze.

Inoltre, i dati forniti dall’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro e le malattie professionali, si riferiscono solo ed esclusivamente agli infortuni denunciati, ovvero quelli relativi ai lavoratori regolari, lasciando fuori un’ampia fetta di dipendenti non assunti. Ancora, sfuggono completamente ai controlli gli infortuni causati dall’elettricità soltanto indirettamente. Ad esempio, se un operaio di cantiere cade per effetto di una scossa, il suo infortunio verrà catalogato come “da caduta” e non come “elettrico”.

I dati statistici del Politecnico di Torino

L’unico studio completo sull’argomento era stato svolto, nel 1988, dal Politecnico di Torino. I ricercatori avevano tratto le seguenti conclusioni:

  • su circa 700 infortuni causati dall’elettricità, circa 100 sono risultati essere mortali: parliamo quindi del 13%;
  • la causa di infortunio era nel 45% dei casi da contatto diretto, per il 35% da contatto indiretto e per il 20% da arco elettrico;
  • il percorso della corrente era quello classico mano-piede per l’80% dei casi, mano-mano per il 15% ed altri percorsi per la rimanente percentuale.

Sempre secondo il report di cui sopra, le conseguenze per l’infortunato erano la fibrillazione o l’arresto cardiaco per il 65% del totale, l’arresto respiratorio (5%), la tetanizzazione (10%), ustioni (15%) ed altre conseguenze varie per la rimanente percentuale.

L’apparecchio utilizzatore responsabile dell’infortunio era:

  • fisso – 35%
  • trasportabile – 45%
  • mobile – 5%
  • portatile – 15%

Inoltre, come dicevamo poco sopra, sono numerosi gli infortuni catalogati in modo diverso ma riconducibili ad un rischio elettrico in cantiere. Ad esempio:

  • gli schiacciamenti da azionamento intempestivo di un apparecchio per intervento di un comando, in un circuito elettrico mal progettato e / o mal mantenuto;
  • le lesioni da esplosione per innesco indesiderato di origine elettrica;
  • le cadute o gli inciampi in locali bui e sprovvisti di illuminazione di sicurezza;
  • i soffocamenti da incendio di origine elettrica;
  • le ustioni da arco di origine elettrica

Come puoi notare, il rischio elettrico copre un’ampia gamma di infortuni rispetto a quelli semplicemente causati dalla scossa.

Prevenire il rischio elettrico in cantiere: contatto diretto e indiretto

In linea di massima, per prevenire i contatti diretti, le misure da adottare possono essere l’impiego di carcasse e / o barriere, ostacoli, pedane e utensili correttamente messi a terra. Le parti in tensione, inoltre, devono essere ricoperte in tutta la loro estensione con un materiale isolante o comunque posto all’interno di un involucro in grado di assicurare una corretta protezione da contatto umano o da parte di corpi estranei, come riportato nella normativa CEI 64-8.

Le protezioni contro il contatto indiretto, invece, possono essere effettuate attraverso dispositivi che impediscano il contatto con gli elementi in tensione e con i mezzi che interrompono il circuito, impedendo eventuali tensioni di contatto. Ai fini di salvaguardare il contatto indiretto, le norme CEI 64-8 suddividono le protezioni in senza interruzione automatica del circuito e con interruzione automatica del circuito.

Chi deve vigilare sul rischio elettrico in cantiere

A vigilare sul rischio elettrico, secondo quanto stabiito dal Testo Unico sulla Sicurezza e Salute dei Lavoratori, è la figura del Coordinatore della Sicurezza nei Cantieri.

Tale soggetto non può mai coincidere con il datore di lavoro delle imprese affidatarie o esecutrici e nemmeno con dipendenti o con il Responsavile del Servizio di Prevenzione e Protezione dell’azienda ordinante.

Poiché, come abbiamo visto poco sopra attraverso le statistiche a cura del Politecnico di Torino, il rischio elettrico può essere responsabile (direttamente o indirettamente) di diversi incidenti mortali, tale figura deve occuparsi delle fasi di prevenzione rischio: nel momento della redazione del piano di sicurezza e coordinamento, oltre che in fase di esecuzione dei lavori.

È altresì ovvio che il Coordinatore deve essere adeguatamente formato, non solo per una corretta valutazione dei rischi, ma anche per adottare le giuste misure di protezione in caso di necessità.

Aggiornamento dei Coordinatori della Sicurezza nei Cantieri (CSP e CSE)

Il d.Lgs 81/2008 ha introdotto l’obbligo di aggiornamento quinquiennale, ovvero un corso modulare della durata di 40 ore per l’assolvimento dell’obbligo previsto per i Coordinatori per la Sicurezza nei Cantieri Temporanei e Mobili, secondo l’art. 98 – D.Lgs. 81/2008.

Se ricopri tale carica è necessario verificare di essere in possesso dell’aggiornamento necessario per continuare a svolgere la carica di CSP e CSE, in caso contrario non potrai svolgere il ruolo di Coordinatore fino allo svolgimento del corso. Grazie al nostro corso di Aggiornamento Coordinatori Sicurezza Cantieri CSP/CSE (40 ore) potrai recuperare la tua piena operatività, con il vantaggio di poter usufruire della formazione e-learning dove vuoi e quando vuoi. Scopri subito il programma completo.

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