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Perché è importante la riqualificazione energetica degli edifici

La Legge 10/91 stabilisce le norme per l’attuazione del Piano Energetico Nazionale in materia di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia. In Italia circa l’89% degli edifici sono stati costruiti prima di questo decreto, che nasce con l’intento di regolamentare l’uso dell’energia per il riscaldamento e impone anche la verifica dell’isolamento delle pareti e del tetto per non disperdere calore.

Riqualificare questi edifici, anche solo in minima parte, avrebbe un effetto positivo sulla sicurezza, sull’ambiente e di conseguenza sulla qualità della vita.

Relazione tecnica per certificare la riqualificazione energetica

La legge 10/91 obbliga tutte le abitazioni a depositare al comune di appartenenza dell’edificio una relazione tecnica, redatta da un professionista, che certifichi la riqualificazione energetica. Per le nuove costruzioni, invece, la relazione deve essere consegnata prima dell’avvio dei lavori di costruzione. Nel 2005 è stato emanato, inoltre, il Decreto Legislativo 192 che rende più rigida la stesura della redazione tecnica prevista, perché pone limiti al valore del fabbisogno di energia primaria, espresso in kWh/m2 anno, e richiede il rispetto di requisiti riguardanti l’efficienza energetica invernale, l’efficienza energetica estiva e i problemi termo igrometrici legati al comfort e alla salubrità ambientale.

Promozione dell’efficienza energetica degli edifici

La promozione dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale, così come l’attuazione del Piano Energetico Nazionale per gli edifici esistenti, anche storici e vincolati, hanno un’importanza strategica per il settore edilizio. La motivazione risiede nel fatto che il miglioramento delle prestazioni energetiche – ambientali possa contribuire a 3 vantaggi fondamentali:

  1. Miglioramento della qualità della vita dei residenti;
  2. Riduzione delle emissioni di gas, causa del surriscaldamento del pianeta;
  3. Contenimento immediato delle spese di gestione degli edifici.

Il rispetto di prescrizioni limite e requisiti in un settore delicato come quello degli edifici esistenti, vincolati o storicizzati, è necessario, e deve essere applicato attraverso interventi validi in termini economici e qualitativi. Insomma, oltre a realizzare nuovi edifici altamente performanti, è obbligatorio intervenire sui fabbricati esistenti perché la riqualificazione energetica rappresenta un’opportunità di rilancio dell’edilizia e di tutto il settore indotto.

Riqualificazione energetica edifici

Come effettuare una riqualificazione energetica su edifici esistenti

Effettuare una riqualificazione energetica su costruzioni esistenti sembra senza dubbio un’operazione complessa, perché non è possibile pianificare a priori le tecnologie costruttive e valutare i vincoli urbanistici e paesaggistici da rispettare. Le scelte progettuali per attuare una riqualificazione di fabbricati esistenti devono tener conto di una precisa valutazione del bilancio energetico, delle dispersioni dell’edificio e dell’utilizzo delle moderne tecnologie di isolamento acustico e termico. Il Decreto Legislativo 192/2005 stabilisce che le metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche degli edifici devono tener conto di:

  • Clima interno ed esterno;
  • Caratteristiche tecniche dell’edificio;
  • Impianto di riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria;
  • Impianto di condizionamento dell’aria e di ventilazione;
  • Impianto di illuminazione;
  • Posizione e orientamento degli edifici;
  • Sistemi solari passivi e protezione solare;
  • Ventilazione naturale;
  • Utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, di sistemi di cogenerazione, di riscaldamento e condizionamento a distanza.

Gli interventi di riqualificazione energetica posso essere indirizzati dalla valutazione iniziale di due fattori.

Analisi dell’orientamento dell’edificio

Studiare l’orientamento di costruzione dell’edificio e i momenti in cui è colpito dai raggi solari per capire come sfruttare al meglio la luce e il calore naturali nelle varie stagioni e quali tipologie di schermature utilizzare negli ambienti maggiormente surriscaldati dal sole.

Analisi bioclimatica dell’area

Valutare il bioclima dell’area nella quale l’edificio è costruito è importante per capire come sfruttare elementi naturali, come la piovosità per il riutilizzo dell’acqua piovana in modo diretto, la vegetazione, per scoprire barriere di isolamento acustico o termico naturali, e i venti, per individuare quali modifiche apportare per proteggere l’edificio da quelli invernali.

Perché riqualificare un edificio esistente

Come abbiamo visto, la riqualificazione energetica su un edificio esistente ha lo scopo di migliorare la classe energetica di appartenenza attraverso il miglioramento dell’isolamento termico, della produzione di energia e dell’ottimizzazione dell’impianto di riscaldamento. Gli interventi effettuati comporteranno tanti benefici come una migliore qualità della vita, una riduzione delle spese di riscaldamento, detrazioni fiscali pari al 65% delle spese sostenute e un incremento del valore dell’immobile.

Per maggiori informazioni sulle agevolazioni fiscali per il risparmio energetico puoi consultare la guida dell’Agenzia delle Entrate aggiornata il 12 settembre 2017.

Un edificio raggiunge un’efficiente riqualificazione energetica nel momento in cui il suo contesto architettonico ha migliorato il comfort abitativo, acustico, termico e igrometrico. Quindi, i professionisti del settore edilizio, come architetti, ingegneri, geometri, dovranno essere in grado di gestire processi di progettazione rispettando la normativa vigente in ambito di riqualificazione energetica, ambientale ed economica del patrimonio edilizio esistente.

https://corsicfp.accademiatn.it/corsi/riqualificazione-energetica-degli-editici-storici-vincolati/

 

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