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I principali step di validazione del progetto e i soggetti che possono effettuare la verifica

L’attuale normativa ha variato il percorso di validazione del progetto. Di seguito gli step necessari all’assolvimento degli obblighi previsti dalla legge per validare i progetti e migliorarne lo standard qualitativo.

La validazione del progetto

Quando si parla di verifica di un progetto ai fini della validazione dello stesso, sono diverse le normative e le regole da seguire. Tra l’altro, la legge relativa è in continua evoluzione, ecco perché è necessario fare un po’ di chiarezza per comprendere come organizzare al meglio il percorso di validazione del progetto.

Opere di ingegneria civile e relative ad impiantistica, costruzioni edili, opere di difesa ambientale… Tutti progetti che vanno validati e verificati, ma come fare? Seguendo degli step ben definiti, ovvero un processo.

Il d.Lgs 163/2006 e il d.P.R. 207/2010

Quando si tratta degli step per la validazione di un progetto, si fa riferimento a due decreti in particolare: il d.Lgs 163/2006 ed il d.P.R. 207/2010. Il primo è il decreto legislativo che riguarda i contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive CE 17/2004 e CE 18/2004. Il secondo, invece, è il regolamento di esecuzione ed attuazione del decreto legislativo n. 163 del 12 aprile 2006.

La somma di entrambi dà vita all’intero codice relativo alla validazione dei progetti. In particolare, il d.P.R. 207 del 2010 ha presentato una nuova visione del mercato, offrendo novità interessanti relative agli incarichi nel settore, riducendo i costi di verifica ed aumentando il numero di professionisti che possono offrire il servizio di validazione.

Il controllo tecnico concomitante si deve estendere ad ogni fase del progetto, il quale verrà suddiviso in preliminare, definitivo ed esecutivo. Nel dettaglio:

  • il progetto preliminare deve presentare i documenti riportati nell’articolo 17;
  • il progetto definitivo quelli dell’articolo 24;
  • il progetto esecutivo, deve seguire l’articolo 33.

L’incarico di verifica non può mai coincidere con le altre attività di progettazione, coordinamento, direzione lavori, sicurezza e collaudo di un progetto.

Validazione del progetto: cosa cambia con la nuova normativa?

Il nuovo codice appalti cambia diverse cose nel processo di verifica dei progetti, ma lascia aperti molti dubbi relativi al come, quando ed in quali casi presentare il progetto di validazione. Ad ogni modo, il d.Lgs 50/2016 riformula la partecipazione alle gare pubbliche da parte dei professionisti ed abolisce alcuni articoli, previsti dai precedenti regolamenti, oramai ritenuti obsoleti.

Oltre alle linee guida del Codice Appalti, quando si decide di validare un progetto è necessario seguire anche la norma di accreditamento degli organismi di ispezione (UNI CEI EN ISO /IEC 17020:2012) e la UNI 10721:2012.

Secondo tali norme, resta invariata la suddivisione dei progetti in livello preliminare, definitivo ed esecutivo, ma non devono più essere integrati tra loro.

Inoltre, il nuovo codice ridefinisce i criteri di affidamento degli incarichi per la verifica dei progetti pubblici: conferma la non compatibilità dei ruoli di verifica con quelli di realizzazione e sancisce che il tutto sia disciplinato da un ente di accreditamento ISO 17020:2012 per la convalida dei soggetti verificatori. Per l’Italia tale istituto di accreditamento è ACCREDIA.

Come avviene l’affidamento dell’incarico di verifica del progetto?

Per l’affidamento dell’incarico di verifica e validazione dei progetti è necessario fare riferimento all’articolo 26 del d.P.R. 207/2010 e alle linee guida ANAC. In pratica, la verifica della validità di un progetto viene assegnata secondo le regole di ACCREDIA, solo a chi riesce a garantire (tramite un’apposita certificazione ISO 9001) la totale imparzialità ed indipendenza nella valutazione.

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Il corso prevede lezioni teoriche, e pratiche: analisi delle norme, verifiche su esempi di progetti esistenti, simulazioni guidate e esempi di strumenti di lavoro quotidiani (checklist, rapporti, rilievi, verbali ecc.). Inoltre un breve modulo del corso è dedicato alle questioni relative all’accreditamento secondo la norma UNI CEI EN ISO IEC 17020:2012 e ai regolamenti ACCREDIA; un percorso che permette di verificare le proprie prassi operative per migliorarne lo standard qualitativo e assolvere agli obblighi di legge.

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