Chat with us, powered by LiveChat

Accessibilità barriere architettoniche: progettiamo in modo accessibile e funzionale

Progettare in maniera sostenibile è possibile: possiamo cominciare dallo spingere l’accessibilità delle barriere architettoniche. L’argomento è complesso ma offre all’architettura una nuova occasione di sfida, quella della progettazione accessibile e funzionale.

L’accessibilità delle barriere architettoniche è un problema molto sentito in Italia. Le stime del Censis, infatti, prevedono quasi 5 milioni di persone che non possono accedere ai servizi primari perché diversabili abili nel 2020. Un numero impressionante, vero? All’acquisizione di questo dato siamo rimasti davvero pietrificati: in spesa (se di spesa si può parlare) l’abbattimento delle barriere architettoniche costerà circa 450 euro pro capite rispetto ai circa 550 euro della media europea.

Attualmente, invece, quasi il 7% della popolazione ha difficoltà di accessibilità per via delle barriere architettoniche ancora largamente presenti sul territorio italiano. Oltre 4 milioni di persone con disabilità sono quasi invisibili perché la legge che regola l’accessibilità alle barriere architettoniche è il d.m. 236/89 è abbastanza datata. Questo però non significa che non si possa pensare ai valori di inclusione, sicurezza, ergonomia e sostenibilità in un progetto per migliorare la funzionalità degli spazi architettonici.

Due volte su tre, infatti, la disabilità viene associata con la limitazione nei movimenti. L’architettura deve cogliere questa sfida e progettare in modo accessibile, funzionale, sostenibile. Non ci sono più scusanti.

Accessibilità barriere architettoniche: il d.m. 236/89

 

L’accessibilità delle barriere architettoniche è regolata dal d.m. 236/89 che riguarda gli edifici privati di nuova costruzione (residenziali e non), l’edilizia residenziale sovvenzionata ed agevolata che vengono costruiti ex novo o preesistenti all’entrata in vigore del decreto e gli spazi esterni di pertinenza degli edifici su elencati.

 

Per prima cosa, definiamo cosa sono le barriere archittettoniche.

 

Le barriere architettoniche sono gli ostacoli fisici che causano disagio per la mobilità di tutti, specialmente per chi ha difficoltà motorie legate ad handicap permanenti o temporanei. Sono considerate ostacoli alla mobilità anche le segnalazioni (o le mancate tali) che non permettono l’orientamento nei luoghi e la loro riconoscibilità. L’accessibilità ai luoghi è considerata come la possibilità di accedere o meno all’edificio, alle singole unità immobiliari ed ambientali e di usufruirne in modo funzionale.

 

La progettazione accessibile e l’universal design richiedono il rispetto del principio di adattabilità e adeguamento, sanciti dal d.m. 236/80.

  • L’adattabilità prevede la possibilità di modificare lo spazio (già) costruito nel tempo con una spesa ridotta per renderlo fruibile a chi soffre le barriere architettoniche.
  • L’adeguamento, invece, è l’insieme dei provvedimenti che si prevedono per rendere gli spazi conformi ai requisiti del decreto.

Abbattimento delle barriere architettoniche

 

Abbattimento delle barriere architettoniche: ci sono adeguamenti normativi in materia di accessibilità. La funzione di utilizzo degli ambienti – e parliamo proprio di qualsiasi tipo di ambiente – per persone con una capacità motoria limitata in modo temporaneo o irreversibile deve essere assolutamente garantita.

L’abbattimento delle barriere architettoniche è regolamentato da diversi decreti legislativi (dm 236/89, L 13/1989, L 104/1992 e dpr 503/ 1996 ed il testo unico sulle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia – il dpr 380/2001).

Quali sono gli obblighi che i progettisti devono assicurarsi di seguire per essere in regola e garantire l’abbattimento delle barriere architettoniche?

  • per gli edifici privati costruiti prima del 1989 è necessaria l’installazione del montescale o di una piattaforma elevatrice uomopresente;
  • l’abbattimento delle barriere architettoniche nei luoghi pubblici passa per il parametro dell’accessibilità: bisogna garantire la massima fruizione dello spazio a tutti e garantire la presenza di almeno un servizio igienico;
  • se si progetta un edificio (pubblico o privato) deve essere anche inteso per le norme antincendio e dell’individuazione delle uscite di sicurezza per disabili (creare spazi “calmi”, definire piani di evacuazione che siano specifici per la situazione, ridurre al minimo i percorsi).

 

Insomma, non sono cose da poco ma ce la possiamo fare.

Abbattimento barriere architettoniche: ed i servizi igienici?

 

Far diventare fruibili ed accessibili spazi di relazione (dove il cittadino entra in rapporto con una funzione specifica di un ambiente o edificio) diventa una necessità. L’abbattimento delle barriere architettoniche è un dictat per la progettazione accessibile di quella porzione di popolazione che necessità di particolare attenzione da parte dell’architetto che abbraccia la sfida dell’universal design.

La progettazione accessibile e funzionale riguarda anche i servizi igienici. Secondo il decreto 236/80, infatti, nei servizi igienici devono essere garantiti gli spazi necessari alla manovra di una sedia a rotelle per l’utilizzo degli apparecchi sanitari. La dimensione minima di un bagno per disabili deve permette questo tipo di azione, altrimenti risulta un ulteriore (e non necessaria) barriera architettonica da abbattere.

Quando parliamo del dimensionamento bagno per disabili dobbiamo tenere in considerazione che, a volte, bastano poche cose per essere in regola con la legge (e con il cuore). Una progettazione pienamente accessibile dovrebbero garantire:

  • spazio per l’accostamento laterale della sedia ai servizi igienici di base (tazza, bidet) e non (vasca da bagno, lavatoio, lavatrice, doccia),
  • spazio per l’accostamento frontale al lavabo (di tipo “a mensola”),
  • corrimani e campanelli di emergenza nei punti critici (tazza, vasca),
  • rubinetti con manovra a leva, miscelatori termostatici, porte scorrevoli o con apertura verso l’esterno,
  • eliminazione del bidet in favore della doccia nella vasca,
  • 100 cm, come distanza tra il wc e il resto degli elementi interni alla stanza da bagno, per permettere ad una sedia a rotelle di muoversi agilmente,
  • la dimensione del bagno deve essere di almeno 140 cm in ogni senso,
  • sanitari, caratterizzati da una migliore fruibilità.

Abbattimento barriere architettoniche: corso online di aggiornamento

 

Chi sceglie di operare nel settore dell’accessibilità, necessita di continuo aggiornamento. Un corso di formazione professionale online, presente nel nostro catalogo, ti permette di studiare quando, quanto e dove vuoi le migliori strategie per l’abbattimento delle barriere architettoniche e le tecniche per assimilare le regole della progettazione accessibile e dell’universal design.

Progetta l’accessibilità delle barriere architettoniche rispettando i principi dell’ergonomia, dell’inclusione, della sicurezza e della sostenibilità. Ecco cosa ti insegnerà il corso online per architetti “Barriere architettoniche: la progettazione accessibile e funzionale.”

 

 

 

Informazioni sui corsi?

Seguici sui Social!